Le aritmie cardiache ed il trattamento elettrico

COSA SONO IL RITMO SINUSALE E LE ARITMIE CARDIACHE

 

Il ritmo sinusale è il normale ritmo cardiaco. Il termine sinusale deriva dal fatto che la normale cadenza cardiaca è regolata dal cosiddetto nodo seno atriale. Situato a livello dell'atrio destro, il nodo seno atriale è un centro per la generazione di impulsi elettrici, i quali contraggono il cuore e scandiscono la giusta frequenza cardiaca.

 Questo centro generatore non opera da solo, ma in collaborazione con altri centri simili (centri secondari), i quali, tuttavia, devono sottostare alle sue direttive, se vogliono lavorare al meglio.
Le aritmie cardiache sono delle alterazioni del ritmo sinusale. Le alterazioni non sono tutte uguali, ma possono provocare:

- Una modificazione della frequenza cardiaca. Il battito cardiaco può diventare più veloce o più lento, rispetto alla soglia considerata normale (che è tra i 60 e i 100 battiti al minuto).

- Una variazione del centro per la generazione degli impulsi elettrici. In altre parole, non è più il nodo seno atriale a dirigere il ritmo cardiaco.

- Disturbi alla propagazione degli impulsi elettrici. Detti anche disturbi della conduzione, queste anomalie sconvolgono il normale ritmo sinusale.

Le aritmie cardiache

Le aritmie cardiache sono alterazioni del normale ritmo di contrazione del cuore. Tali anomalie, si vedrà, non riguardano solo il numero di battiti cardiaci al minuto, ma anche la propagazione dell'impulso che li genera. Le manifestazioni aritmiche sono numerose e ciascuna presenta dei caratteri particolari, che dipendono dal disturbo patologico responsabile. Cardiopatie congenite (cioè presenti dalla nascita) o acquisite (cioè sviluppate nell'arco della vita), ipertiroidismo, abuso di alcol e droghe, fumo, eccessiva assunzione di caffeina ed alcuni farmaci sono tra i più noti fattori favorenti le aritmie. I sintomi sono variabili e dipendono dalla causa: tachicardia (o cardiopalmo/palpitazione), bradicardia, battito irregolare, dolore al petto, ansia, vertigine e senso di debolezza sono solo alcuni esempi. La diagnosi prevede una visita cardiologica ed un controllo dell'attività del cuore tramite elettrocardiogramma (ECG). Esiste anche la possibilità di monitorare il paziente, tramite ECG, per 24-48 ore: è un approccio diagnostico utile qualora un individuo presenti episodi aritmici sporadici (occasionali).
La terapia da adottare è in funzione della causa che determina l'aritmia. Nonostante ciò, esistono degli interventi terapeutici di base, validi in qualsiasi episodio di aritmia; il trattamento generico consiste nella somministrazione di farmaci antiaritmici e beta-bloccanti, nell'uso di particolari strumenti medicali e nell'adottare sani stili di vita, qualora l'individuo con un'aritmia sia abituato a fumare o a bere in modo eccessivo.

Il trattamento elettrico : l'ablazione transcatetere.

 

Viene usata nei pazienti con tachicardie. Essa prevede l'uso di un catetere particolare, che è inserito nelle vene femorali e portato al cuore. Tramite il catetere, si effettuano due operazioni: per prima cosa, si infonde al cuore una scarica elettrica utile a determinare quale area del miocardio funziona in modo anomalo. Fatto ciò, il passo successivo consiste nell'applicare una scarica a radiofrequenza in quella zona malfunzionante, per distruggere il tessuto miocardico responsabile dell'aritmia.

 

La procedura

 

Il cardiologo introduce il catetere, attraverso l'ago-cannula (femorale o giugulare, è lo stesso ai fini della procedura), e lo indirizza fino al cuore, servendosi del liquido di contrasto e del monitor collegato.
Raggiunto il cuore, mette in funzione gli elettrodi e comincia a sondare tutto il tessuto cardiaco. La registrazione dell'attività elettrica permette, come detto, di individuare qual è la zona che provoca l'aritmia. Rintracciata l'area aberrante, aziona l'ablatore, il quale distrugge il tessuto patologico. Con l'eliminazione della piccola porzione di miocardio che dava origine all'aritmia, si regolarizza il ritmo cardiaco e si consente agli impulsi elettrici provenienti dal nodo seno atriale di tornare a viaggiare in modo normale.
Durante l'intera procedura, è possibile che vengano iniettati, nel paziente, dei farmaci anticoagulanti, per prevenire la formazione di trombi all'interno delle cavità del cuore.